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Non solo sull'antico vertono i saggi raccolti in questo volume, dedicati a un antichista sui generis che ha sempre inteso i confini tra le discipline non come barriere ma - secondo l'etimologia del termine - come fini comuni, condivisi. Gli oltre sessanta contributi di studiosi di diversa estrazione - tutti specialisti di grande prestigio nel proprio campo - riflettono la varietà dei suoi interessi: dalla storia dell'arte a quella della cultura materiale, dall'iconologia all'estetica, dall'antropologia alla tradizione classica nella letteratura, nel cinema e nell'opera lirica, per citarne solo alcuni. Una cosa accomuna Giuseppe (Pino) Pucci e quanti hanno voluto testimoniargli la loro amicizia: la consapevolezza che l'antico non è mai irrevocabilmente tale, relegato in un passato separato, e che anche nella storia della cultura le mort saisit le vif.